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Riunite
03/08/2015

Lambrusco Metodo Ancestrale “Senzatempo” Riunite

Il Lambrusco è costituito da una famiglia di vitigni dalle caratteristiche peculiari. Il primo tra questi vitigni ad essere posto in bottiglia e a dare notorietà a questo vino è stato il Lambrusco di Sorbara. La sua prima produzione non domestica risale al 1865, quando venne posto in commercio rifermentato in bottiglia nelle osterie del modenese. Nel corso degli anni, la produzione di grossi quantitativi si è orientata verso il metodo di rifermentazione in grandi recipienti chiusi, mentre la rifermentazione tradizionale è stata mantenuta a livello di piccole produzioni domestiche.
Per la preparazione del Lambrusco Riunite Senzatempo metodo Ancestrale sono state utilizzate invece esclusivamente uve di Lambrusco Salamino, ugualmente di antica tradizione.
La lavorazione prevede una pigiatura soffice con breve macerazione delle uve, rese in mosto vicine al 50%, allo scopo di ottenere basi più profumate e meno aggressive, ricche di acido malico e povere della componente tannica più acerba.

La prima fermentazione, a temperatura controllata a 18-20°C, viene interrotta quando il livello zuccherino ha raggiungo quello desiderato per un vino frizzante. Il vino stabilizzato a bassa temperatura subisce una chiarifica statica che non lo impoverisce eccessivamente e lo prepara alla successiva presa di spuma in bottiglia, che è anticipata alla fine dell’anno (oppure rimandata alla fine di gennaio) e prosegue lentamente in ambienti a temperature costanti posti sotto il piano di campagna. La successiva maturazione con bottiglie in piedi compatta il lievito, che così completa la cessione al vino di componenti che ne arricchiscono il carattere (componente citoplasmatica).
La brevità del ciclo di produzione è tipica e indispensabile per conservare la freschezza dei profumi e la brillantezza del colore e, al tempo stesso, sufficiente per far sì che il vino si arricchisca della componente strutturale conferita dal lievito, senza però innescare eventuali processi di fermentazione malolattica.
Il vino finito ha spuma di buona consistenza di colore che richiama quello del vino, rosso rubino intenso con note violacee, e, al naso, si caratterizza inizialmente per sentori evoluti, derivati dal lievito, che lasciano rapidamente il passo alla fruttosità del lampone, della ciliegia e del mirtillo, seguiti da note floreali di rosa e viola poco accentuate. La presenza delle fecce sul fondo può condizionare la variabilità delle sensazioni che divengono più complesse via via che si termina la bottiglia. Molti esperti consigliano perciò di agitare il vino prima di servirlo per poter beneficiare di sensazioni più uniformi, maggiori sentori fruttati e maggior equilibrio in bocca. La struttura del vino risulta superiore al tradizionale Lambrusco Salamino e, pur essendo secco, si connota per gusti morbidi e leggermente abboccati, garantiti proprio da questa tecnica di produzione.
Questo è il Lambrusco Riunite Metodo Ancestrale “Senzatempo”.